Ci siamo sposati a maggio. Di notte. In bianco e nero. Che pareva uno di quei polizieschi francesi degli anni ‘70 che a Giovanni piacciono tanto. Le macchine blindate, i carabinieri, i giubbotti antiproiettile, gli M12, il fumo del sigaro denso come un banco di nebbia con tutto quel buio. E lui che mi guardava col sorriso fra le ciglia, la curva delle labbra appena sollevata, la mascella un poco di sbieco, la fronte rigata dalle carezze dei solchi.
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