dal Museo alle Spiagge Via al Nuovo Progetto Plastic. Così le Egadi Combattono l’Inquinamento Anche Grazie all’Arte

Dall’ex Tonnara alle spiagge delle Egadi, l’arte lancia un nuovo monito contro l’inquinamento da plastica in mare.

Una barchetta fatta di carta di giornale ed un manichino sono, infatti, i protagonisti del progetto Plastic bis, che porta la firma di Pablo Dilet, pseudonimo del giornalista Dario La Rosa.

All’interno dell’ex Stabilimento Florio delle Tonnare di Favignana e Formica, sino al 31 agosto, una istallazione concettuale e minimalista, promossa dall’Area marina protetta delle isole Egadi e dal Comune di Favignana,  fa riflettere su quanto il mare sia invaso dalla plastica. A ricordarcelo è un lavandino che diventa, per l’occasione, il contenitore del mare stesso. Un mare ricolmo di tappi di plastica in cui è impossibile la navigazione. E se la barchetta, fatta di carta di giornale per ricordare quanto sia importante essere informati per poter conoscere e risolvere problemi globali non riesce a muoversi fra la plastica, un bicchiere d’acqua limpida all’esterno del lavabo ci ricorda che una soluzione è sempre possibile.

Ecco perché, a questo lavoro museale, il progetto unisce anche una parte dal forte impatto visivo. Un manichino che campeggerà su alcune delle spiagge di Favignana con un invito a dire basta alla plastica ed alle cattive abitudini che sono alla base dell’inquinamento. Le nuove istallazioni arrivano dopo il successo della scorsa edizione di Plastic, una installazione che è riuscita a richiamare l’attenzione dei media nazionali e di organizzazioni estere sul tema della plastica, ormai diventato un problema che si sta cercando di affrontare in tutto il mondo. In quel caso fu protagonista anche una tartaruga, curata e salvata dal Centro Tartarughe dell’AMP, dopo aver ingoiato un tappo di plastica.

“Le Egadi – spiega Pablo Dilet – sono state fra gli avamposti della lotta all’inquinamento da plastica e che il messaggio passi anche attraverso l’arte è di fondamentale importanza per creare quella sensazione di attenzione e speranza che è alla base della risoluzione dei problemi”.

[leggi su parks.it]

Condividi: Facebook Twitter

Dì la tua

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *